Dilettanti | Urge una o più riforme per crescere! Cominciamo dagli stadi. 

Al termine della stagione 2022-23 dei vari campionati dilettantistici in Sicilia emergono più dati che possono destare preoccupazione. Da ciò crediamo debba nascere l’urgenza in seno agli organi competenti di pensare prima ad una vera e grande riforma per cambiare tutto un sistema che al momento non ti permette di vedere un futuro roseo. Proveremo a suddividere le problematiche per capitoli, per evitare di annoiarvi, ma vedrete che tutto ciò è collegato.  

PORTE CHIUSE O STADI TROPPO VECCHI 

Sono davvero tanti gli stadi “comunali” che non hanno né l’agibilità delle tribune o la famosa licenza della commissione di vigilanza al fine di poter disputare le gare casalinghe con la presenza del pubblico. Per questo le famose “porte chiuse”. Come può, una società dilettantistica, lavorare e programmare una stagione se non può contare su una struttura e sulla presenza dei propri tifosi?
A questa domanda c’è anche il rovescio della medaglia. Gli organi competenti dovrebbero controllare in fase di iscrizione, se le società hanno strutture adeguate e a norma. 
Ovviamente, mi scuso in prima persona se parlo di “strutture adeguate”, perché impossibile o quasi trovarne in giro per la Sicilia. Ci sono, esistono, seppur poche.
Non parliamo di seggiolini, tribune coperte o torri faro, ma di spogliatoi a norma e acqua calda, inesistenti in alcuni casi che penalizzano i calciatori che si allenano durante la settimana, solo per fare un esempio.    

Se ci mettiamo nei panni del tifoso ci posiamo una domanda. 
“Perché io dovrei andare allo stadio la domenica per seguire una partita di calcio dilettantistico?” Per passione chiaro, perché ci sono i figli che giocano, però un minimo di comfort potrebbe regalare un momento di spensieratezza, motivo per poter tornare, al di là delle vittorie o delle sconfitte. Basterebbe un minimo di sinergia per adoperarsi per una seria programmazione tra le società di calcio e le amministrazioni comunali dove il calcio ha un valore importante, dove è seguito e dove ci sono settori giovanili che possono usufruire delle strutture locali anziché pagare i campi privati. In alcuni casi nelle tribune non c’è neanche corrente elettrica per gli addetti ai lavori.  

Certamente cura e mantenimento delle strutture sono all’ordine del giorno, come può essere la semplice acqua calda (che nel 2023 non è mica scontato averla, come la corrente elettrica di cui sopra, ndr) così come può essere il lavoro costante al “manto erboso” con ditte specializzate che pensino all’ordinario. Da premettere che molte strutture rinnovate hanno convertito i campi da erba naturale in erba sintetica, che dicono possa durare oltre dieci anni ma sul campo sintetico o campo in erba naturale ci torneremo più avanti. 

Tuttavia, i fondi esistono, basta scovarli. Nonostante siano momenti difficili, ci sono imprenditori e società pronte ad investire nel calcio siciliano. Sarebbe interessante partire tutti alla pari, con una base solida che ti permetta di lavorare e programmare ad esempio un salto di categoria. 

Il calcio prima di tutto è passione e non c’è nulla di più triste che vedere una partita di campionato o uno “spareggio” che valga una promozione a porte chiuse.

Attenzione. Non è scienza esatta e se volete potete aiutarci in questa analisi. 


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