foto Nino La Macchia
foto Nino La Macchia

Parla l'attaccante argentino Lautaro Fernandez Cipolla, lo scorso anno capitano del Paternò Calcio prima di andare al Dolomiti Bellunesi. Una stagione più che positiva che lo proietta alla stagione 2023-2024 con tanta voglia di dimostrare ancora il proprio valore.   

Che stagione è stata questa per te? 
“Questa stagione la trovo molto positiva! È iniziata con la chiamata di mister Pagana per far parte della sua squadra, il Paternò Calcio. Mi conosceva molto bene, poiché abbiamo condiviso due anni incredibili al Troina e sapeva cosa potevo dare come giocatore e anche come persona. Ha insistito molto giorni, vi era un forte interesse nei miei confronti. Tutto questo, unito alla grande squadra che è il Paternò, mi ha fatto prendere la decisione di firmare lì. Il mister mi ha dato un ruolo molto importante nella squadra, assegnandomi la fascia di capitano, una responsabilità bella e meravigliosa, è stato un onore per me. Per quanto riguarda ciò che ho vissuto sul campo, sono stati 6 mesi incredibili perché ho segnato 7 gol, 5 in campionato e 2 in Coppa. Ciò che abbiamo vissuto al di fuori non è stato altrettanto positivo, fin dalla preparazione ci sono stati molti problemi economici e logistici. Questo ha influenzato molto, ma devo dire che il gruppo è stato eccezionale, ha sempre rispettato la maglia e lo stemma. E siamo sempre stati alla ricerca di superare i limiti che potevamo avere. Sono orgoglioso di aver fatto parte di quel gruppo e di essere stato il loro capitano, perché in ogni campo abbiamo dato tutto per il club. Quando è arrivato dicembre, c'è stato anche un cambio nella dirigenza e il presidente Mazzamuto è tornato al club, lui e tutta la sua dirigenza volevano che io restassi nella squadra. Ma mentalmente non ero in grado di dare il 100% al club dopo tutto ciò che avevo vissuto. Poi è arrivata un'offerta da un importante club del nord Italia, come il Dolomiti Bellunesi, e non ho esitato ad accettare questa nuova sfida. Sinceramente qui non ho giocato tanto quanto mi aspettavo Bisogna anche dire che non è mai semplice cambiare a metà anno, adattarsi a nuovi compagni di squadra, un nuovo mister e anche una nuova regione. Il mio bilancio annuale è positivo, perché sono stato in due grandi club e ho sempre dato il massimo”.
Che differenza hai trovato tra le squadre del nord e quelle del sud? 
“La differenza che ho notato e che risalta un po', è che al sud le squadre sono più seguite. Cosa intendo dire con questo? La gente va molto di più allo stadio e le partite della domenica si giocano con un gran numero di spettatori ed è molto bello. Nel nord, nel girone in cui ero io erano poche le squadre che riempivano gli stadi. Per quanto riguarda il gioco, invece, lo vedo abbastanza simile. Non c'è una grossa differenza in quel senso”.
Cosa ti aspetti per il prossimo futuro?
“Attualmente sto godendo delle mie vacanze e allo stesso tempo mi alleno individualmente per mantenere la forma fisica. La mia idea e il mio desiderio sono di poter continuare la prossima stagione qui nel nord Italia. Ho sempre giocato al sud e mi piacerebbe vivere esperienze diverse. Tuttavia, sono anche consapevole che il sud è dove ho giocato di più e dove molte persone mi conoscono. In questa professione non bisogna mai chiudere le porte a niente. Sia nel nord o sud, darò il massimo ovunque mi capiti, come ho fatto per tutta la mia carriera”. 


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