Paternò, Mazzamuto: "Paternò merita la Serie D. Sul Catania dico la mia partendo dalla solidarietà a Grella"
Il presidente del Paternò Ivan Mazzamuto a 360° sul calcio siciliano su LoSportweb.com
Torna a parlare il presidente del Paternò Calcio Ivan Mazzamuto sui canali de LoSportWeb.com con una intervista a 360° sul calcio siciliano, vissuto in prima linea in questi anni vincendo un campionato di Eccellenza e riportando il Paternò in Serie D dove ha ben figurato. Si parla di tutto e di più, con attenzione al Catania.
Presidente Mazzamuto, che ne dice se per una volta diamo uno sguardo al calcio siciliano in generale?
“Dalla Serie B ai campionati dilettantistici rispetto agli precedenti qualcosa è cambiata. Ci sono maggiori investimenti così ci ritroviamo un Palermo in Serie B che sta lavorando per tornare in massima serie grazie all'operato del presidente Dario Mirri, Catania e Messina in Serie C e in D ci sono tante siciliane che stanno facendo davvero bene”.
Continua a guardare con interesse la Serie D?
“Certo, a Paternò la retrocessione non è ancora andata giù, non ci possiamo nascondere. Speriamo di riportare il club in quarta serie, perché rimane una vetrina importante, non solo a livello calcistico. Non sarà facile con tante pretendenti al salto di categoria ma noi lavoreremo con impegno e sacrificio fino alla fine. Spero che altri imprenditori locali si avvicinino alla nostra realtà. Paternò merita tanto. Seguo con tanto interesse la strada percorsa dai nostri ex calcatori e tecnici che continuano a mettersi in mostra. Il lavoro svolto fin qui da Alfio Torrisi sulla panchina del Trapani è straordinario. Vuol dire che insieme al nostro staff dirigenziale abbiamo fatto un buon lavoro. Peccato leggere di realtà che abbandonano a stagione in corso e altre problematiche di vario genere che lasciano l'amaro in bocca”.
A proposito di Serie D, lo scorso anno nel girone contro il Catania non sono mancate le emozioni da catanese.. Cosa ne pensa della situazione attuale dei rossazzurri?
“Impossibile da dimenticare quanto accaduto lo scorso anno. Prima di parlare dell’aspetto professionale, permettetemi di esprimere la mia solidarietà al vice presidente Vincenzo Grella. Prendersela con un ragazzino di 11 anni è una vigliaccata che sicuramente non ci fa onore e non ci rappresenta come tifoseria. Sotto l’aspetto professionale possiamo parlare quanto si vuole, ma non bisogna mai intaccare la sfera personale e dei propri affetti.
Vincere non è fai facile..
“No, vincere non è mai facile, lo scorso anno è stato fatto qualcosa di straordinario, la promozione con due mesi di anticipo condita da tanti record. Forse un po’ tutti pensavamo che anche quest’anno sarebbe stato così, ma ogni anno è storia a sé. Sicuramente inizialmente sarà stato fatto qualche errore di valutazione, ma ricordiamoci che questa è una società nuova, e ci sta che durante il percorso si possa sbagliare qualcosa, ma c’è il tempo per rimediare. Sono fiducioso dello staff dirigenziale del Catania, perché non sono degli sprovveduti. E’ tutta gente che ha fatto da sempre calcio, e qualcuno anche a livello internazionale. Lavorando con serenità e tranquillità riusciranno a trovare la quadra, ma in questo momento c’è bisogno del sostegno di tutti, ognuno deve fare la propria parte. Società, squadra, tifosi, stampa, istituzioni, tutti insieme dobbiamo essere bravi ad invertire questo status negativo che aleggia attorno alla squadra”.
Eppure il club è stato attaccato in modo pesante..
“Non capisco tutto questo accanimento verso la società. Non si deve cadere nello sbaglio di guardare esclusivamente al risultato immediato. Guardiamo in prospettiva futura, al progetto a lunga durata e ricordiamoci dov’era il Catania 2 anni fa. Sono sicuro che il Presidente Pelligra e il suo staff faranno di tutto per far tornare il Catania ai vertici del calcio italiano, ma tutti noi dobbiamo contribuire affinché ciò possa accadere, soprattutto nei momenti difficili”.