Rubrica a cura di Gian Luca Bertaccini. 
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Gestire gli Ego nel Calcio Dilettantistico: Tra Ambizioni, Personalità e Realtà

Nel calcio professionistico, la gestione delle stelle è un argomento noto: calciatori di fama mondiale con stipendi milionari e personalità forti spesso mettono alla prova gli allenatori con le loro esigenze e il loro ego. Se gestire campioni affermati rappresenta una sfida, ancora più complesso risulta affrontare le dinamiche di spogliatoio nel calcio dilettantistico e nelle serie minori, dove il prestigio è limitato, gli stipendi sono generalmente simbolici, eppure le personalità non mancano.

Gestire uno spogliatoi nel calcio dilettantistico 

L'illusione della Superstar

Bertaccini
Gian Luca Bertaccini 

Nei campionati dilettantistici, si incontrano spesso atleti che, pur non avendo mai calcato palcoscenici importanti, si percepiscono come vere stelle. Forse hanno trascorso un periodo nelle giovanili di un club professionistico, realizzato qualche rete spettacolare o sono semplicemente abituati a essere considerati "i migliori" nella loro realtà. Questo atteggiamento genera un problema concreto: un senso di superiorità che ostacola il lavoro dell'allenatore e compromette la coesione del gruppo.

La gestione di questi profili richiede particolare attenzione poiché l'ego, se non adeguatamente incanalato, diventa fonte di conflitti, individualismi e frustrazioni. Un giocatore che si ritiene superiore potrebbe contestare le decisioni tecniche, criticare le scelte tattiche o, peggio ancora, influenzare negativamente l'ambiente con comportamenti poco collaborativi.

L'Allenatore tra Psicologo e Leader

Nel contesto dilettantistico, il tecnico non si limita al ruolo di stratega, ma diventa un vero gestore di persone, assumendo funzioni simili a quelle di uno psicologo. Il suo compito fondamentale consiste nell'equilibrare le dinamiche di squadra, impedendo che l'ego di alcuni soffochi lo sviluppo collettivo.

Come raggiungere questo obiettivo? Ecco alcune strategie efficaci:

  • Coinvolgimento e responsabilizzazione: Rendere ogni atleta partecipe del progetto, chiarendo il proprio ruolo e le aspettative.
  • Gestione del dialogo: Evitare confronti diretti, affrontando tempestivamente le tensioni attraverso conversazioni costruttive, impedendo che i problemi si radichino.
  • Valorizzare senza alimentare l'ego: Riconoscere i meriti individuali sempre nel contesto della dinamica di squadra. Un apprezzamento è utile, ma se induce un giocatore a sentirsi superiore al gruppo, rischia di rivelarsi controproducente.
  • Fissare regole chiare: La disciplina risulta fondamentale. Tutti devono rispettare il collettivo e il progetto comune, a prescindere dal talento individuale.

Quando il Gruppo Deve Prevalere

Nel calcio dilettantistico, le squadre vincenti spesso non sono quelle con i giocatori più talentuosi, bensì quelle dal gruppo più coeso. La capacità dell'allenatore di gestire gli ego, di trasmettere che nessuno supera l'importanza della squadra, costituisce l'elemento decisivo.

L'evidenza più chiara emerge nei momenti cruciali della stagione: le formazioni unite affrontano le difficoltà con solidarietà, mentre quelle frammentate dagli individualismi cedono alle prime avversità. Il talento personale può determinare l'esito di una partita, ma è il collettivo a conquistare un campionato.

Oltre il Campo: L'Equilibrio tra Sport e Vita

Nel calcio dilettantistico, la gestione dell'ego non si limita al rettangolo di gioco, ma si estende anche al di fuori del campo. Spesso questi giocatori portano il loro atteggiamento anche nella vita quotidiana, credendo che i successi sportivi, per quanto limitati, li rendano speciali anche in altri ambiti. Questo può creare difficoltà nei rapporti interpersonali, nel mondo del lavoro e persino nelle dinamiche di gruppo fuori dallo spogliatoio.

L'allenatore ha il compito di educare alla consapevolezza, facendo comprendere che il rispetto e l'umiltà sono valori fondamentali non solo nello sport, ma anche nella vita. Creare momenti di confronto, promuovere attività di squadra anche fuori dal campo e lavorare sullo sviluppo personale degli atleti sono strumenti essenziali per costruire individui capaci di affrontare con maturità sia le vittorie che le sconfitte.

E tu? Hai mai dovuto gestire un atleta convinto di essere una star? Come hai affrontato la situazione? Nel calcio, come nella vita, la vera leadership si manifesta quando si riesce a trasformare un insieme di personalità diverse in una squadra che avanza compatta verso un obiettivo comune.

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