US FIGC CATANIA
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Professore Lino Gurrisi, Delegato FIGC Catania:  “Chiediamo un intervento importante per l’impiantistica sportiva, troppi impianti sono chiusi al pubblico”

Con l’imminente inizio dei campionati giovanili, dei campionati di Prima e Seconda Categoria, ma in generale di tutta l’attività dilettantistica, si ripropone l’annoso problema dello stato dell’impiantistica sportiva a Catania e provincia. Le strutture sportive, ad oggi, presentano le solite ed annose criticità. 

Purtroppo – interviene il delegato della Figc Catania, Lino Gurrisi – devo evidenziare che le nostre società devono affrontare le solite problematiche che non fanno altro che complicare lo svolgimento della regolare attività sportiva. In particolare, diverse sono le situazioni in cui si dovrà giocare a porte chiuse, perché le tribune sono inagibili o perché manca il visto delle autorità preposte per lo svolgimento di spettacoli aperti al pubblico”.

Gurrisi, si legge nella nota inviata dall'ufficio stampa, sta procedendo con il suo staff a mappare lo stato degli impianti a Catania e provincia. “Non è giusto che i nostri ragazzi debbano giocare senza i loro genitori e vivere un momento bello come il calcio senza una condivisione e senza un applauso. Non è giusto, in generale, che le società che devono fare i conti con una crisi economica importante nello sport, si ritrovano a non poter usufruire del contributo dei tifosi. L’esigenza da rispettare è senz’altro il bilancio da salvaguardare”.

In un momento in cui la classe politica è impegnata con le elezioni del prossimo 25 settembre, Gurrisi lancia un appello. “Chiedo al futuro Governo nazionale e, soprattutto, quello regionale, sulla scorta anche della presa di posizione del presidente Morgana, in occasione della conferenza stampa d’inizio stagione, di attenzionare il problema degli impianti, di destinare investimenti in merito alla riqualificazione e alla realizzazione dei terreni in sintetico, e dare priorità allo sport. Perché, grazie alla buona politica in questo settore, che si possono togliere tanti giovani dalle strade per inserirli in contesti sociali validi. Per fare questo le amministrazioni comunali dovrebbero chiaramente dotarsi di persone esperte con la giusta sensibilità e con le competenze necessarie in materia sportiva e nelle politiche giovanili”.

 


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