Nuova avventura per coach Carmine Tarantino, ex tecnico di Napoli, Real San Giuseppe e Meta Catania oltre che ex allenatore della Nazionale Under 21 di futsal. E' dei giorni scorsi l'annuncio dell'approdo di Tarantino sulla panchina del Futsal Klub Osijek, formazione croata ambiziosa che si affida al tecnico italiano. Comincia a lavorare coach Tarantino in vista del prossimo 18 ottobre, data in cui potrebbe cominciare il campionato, subito dopo i Mondiali.  Dopo l'ultima annata vissuta in Spagna tra futsal e calcio a 11, è più carico che mai…

Per Tarantino sfida di grande fascino con il Futsal Klub Osijek

Taratino Futsal Klub Osijek

Coach Tarantino. Una nuova avventure alle porte. Con quale propositi? 
“I propositi sono quelli di sempre. Fare bene, fare del mio meglio per dimostrare il mio valore, portando avanti le mie idee e miei principi sportivi e morali. Con la massima intensità e abnegazione senza mai risparmiarmi. Voglio dare tutto me stesso in questa esperienza". 

Cosa l'ha spinta a scegliere la Croazia? 
“Accettare la Croazia per me non vuol dire non pormi limiti. Di non legarmi al mio paese. Per natura non faccio scelte comode. Mi piace mettermi in gioco e affrontare nuove sfide. Quando mi è capitata questa occasione sia da un punto di vista sportivo (perché vado in un campionato che sta crescendo tantissimo che fino a questa stagione ha dato 2 posti Champions) e da un punto di vista culturale. Mi galvanizza scoprire una cultura nuova e perfezionare una nuova lingua. Un'esperienza nuova a 360°.  Tutto ciò mi ha spinto ad accettare”.   

Coach Tarantino. Noi ci siamo conosciuti ai piedi dell'Etna. Cosa le rimane dell'esperienza alla Meta? 
“Dell'esperienza di Catania mi rimane un bagaglio importante di momenti sportivi e non vissuti da cui trarre insegnamento in positivo e in negativo. Ho avuto la fortuna di conoscere persone con cui ancora oggi sono legato. Ho avuto momento più positivi e alcuni meno. Da quello faccio esperienza. Credo allo stesso tempo di aver lasciato con il lavoro, così come pianificato, una base solida su cui la società poteva costruire il proprio futuro, e credo questo si stia vedendo. Sono molto orgoglioso dell'esperienza fatta e di ciò che ho potuto apprendere nel bene o nel male”.

Il futsal italiano può crescere ancora ma la priorità non deve essere solo il risultato.   

Lei che ha sempre lavorato con i giovani, vede una tendenza dei ragazzi verso il futsal o c'è ancora da lavorare?
“Io mi riputo fortunato perchè ho vissuto tutte le categorie  passando dal settore giovanile, all'attività Elite, alla Nazionale. Ho vissuto il mondo dei giovani e il mondo degli adulti, per cui ho una visione generale del futsal italiano.  Credo che si bisogno oggi di una maggiore consistenza dal punto di vista pubblicitario, del marketing, dell'appeal. Penso che debba diventare un prodotto più attrattivo rispetto a oggi. Si ci sta lavorando tanto e ci vorrà del tempo. Ci vorrà un cambio di mentalità da parte dei club. Per sviluppare un sistema e un movimento si deve partite da alcune priorità che non può essere il risultato. Credo che l'Italia ci sta provando, vediamo se nei prossimi anni si riuscirà ad avere una cambio di tendenza in tal senso". 

Come hai vissuto il tuo ultimo anno?
“E stato importante. Sia perché ho avuto la possibilità di godermi da vicino la mia bambina nata la scorsa estate così da stare accanto alla mia famiglia. Ne ho approfittato per vivere un'esperienza in Spagna che ormai è la mia casa, molto formativa. Ho avuto la possibilità di collaborare con una squadra di calcio facendo un salto di categoria (come nel futsal). Un processo di internazionalizzazione che continuerò nella prossima stagione di futsal. Annata proficua sia da un punto di vista sportivo che personale. Davvero contento dell'anno vissuto e ancora più carico in vista della prossima stagione”.   

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