Promozione | Seby Catania: "Con il Giarre una vittoria di gruppo. Il segreto..."
Il tecnico lentinese alla guida del Giarre protagonista del doppio salto

Una stagione di grandi emozioni per il tecnico Seby Catania protagonista con il suo Giarre di quest’ultimo campionato di Promozione vinto con grande merito. Un’annata 2024-2025 incredibile per i colori gialloblu.
Il Giarre ha chiuso la stagione con 60 punti in classifica, frutto di 19 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte in 24 partite giocate. Un doppio salto, considerando il campionato di 1° Categoria della passata stagione. Tanta esperienza alle spalle per il tecnico Seby Catania, cultura del lavoro in pole, ma sempre capace di emozionarsi…
Giarre protagonista di un grande campionato

Catania, una stagione strepitosa sulla panchina del Giarre
“Un campionato che non dimenticheremo mai. Siamo riusciti a vincere nonostante avessimo una rivale nel testa a testa come il Kamarat formata da giocatori che negli ultimi anni hanno vinto e fatto bene in Eccellenza e in Serie D. Una squadra che oggi potrebbe far bene in Eccellenza. Il nostro risultato ci rende orgogliosi del nostro cammino”
Qual è il segreto di questo Giarre sorprendente in queste due stagioni?
“Ci sarebbe tanto da dire. Credo che la squadra abbia lavorato per fare il salto di qualità mentale e tecnico. Ad un tratto si è deciso di cambiare metodologia di lavoro rispetto alla stagione precedente, allenandoci di più e con maggiore intensità. Di questo ringrazio la società con il presidente Massimo Santoro, il vice presidente Mario Romeo ed il Ds Danilo Scuderi che mi hanno permesso di potermi esprimere al meglio. Ovviamente il tutto è stato realizzato grazie alla squadra. Una volta compattato lo spogliatoio, abbiamo riportato tutto sul campo. Vivo il calcio con passione, sono un uomo di campo e vedere i ragazzi dare sempre tutto mi ha reso orgoglioso. Non dimentichiamo mai la splendida curva del Giarre che ci ha sostenuto e permesso di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Eppure qualcuno storceva il naso quando ha accettato la 1° Categoria..
“Non ho mai dato troppo peso alle chiacchiere. Dopo la delusione subita con la Leonzio, lasciando una squadra al 4° posto battagliando contro formazioni che oggi sono in Serie D come Paternò ed Enna, avevo bisogno di un progetto ambizioso e stimolante. Non ho mai guardato le categorie, ma so che devono entrare in campo felice cercando di trasmettere ai miei giocatori entusiasmo e la passione che mi contraddistingue.
Catania: “Vinto un campionato bello e avvincente. Presto per parlare di futuro…”
Che idea si è fatto del campionato di Promozione?
“Non lo avevamo mai fatto un campionato di Promozione e sono rimasto abbastanza sorpreso. Ho seguito anche gli altri gironi, il nostro è stato insidioso sotto ogni punto di vista dove nessuno ti ha regalato niente ma avvincente. Poi abbiamo affrontato squadre come Kamarat, una corazzata, Nicosia, e tante altre dell’agrigentino che oggi danno il giusto peso alla vittoria di questo campionato.
In questo campionato quanto è importante uno staff tecnico?
“Lavori in sinergia, ti confronti e programmi per bene. Per questo voglio ringraziare lo staff tecnico che ho avuto a Giarre. Da Seby Russo allenatore in seconda, a Davide Caruso allenatore dei portieri; dal preparatore atletico Pierangelo Leotta ad Alessandro Patanè fisioterapista. Senza dimenticare il magazziniere n°1 zio Nicola Leotta oltre a Orazio e Carmelino tuttofare”.
E uno sguardo all’Eccellenza e alla Serie D?
“E’ il mio calcio, seguo tutte le siciliane. Nel girone A da sempre lotta a 2 e l’Athletic Palermo ha vinto con merito ma il Gela era lì un passo indietro, anche se forse non servono sempre tanti campioni per vincere. Nel girone B, bella lotta. Dovesse vincere il Milazzo, torniamo a ciò che ribadisco da sempre: vince il gruppo, hanno una grande tifoseria ed il legame con il proprio tecnico ha fatto la differenza. In Serie D sarà lotta fino alla fine per il salto in Serie C. Dispiace che alcune siciliane lottano per non retrocedere. Spero che Sancataldese, alla quale sono legato, e Castrumfavara per ciò che mi lega ad Infantino, possano salvarsi, cosi come le altre chiaramente”.
Mister, è tempo di parlare di futuro?
“Dopo una stagione lunga e intensa, questo è il momento di ricaricare le batterie. Sono davvero soddisfatto di quanto fatto a Giarre. Adesso vediamo cosa succederà”.