Editoriale | Calcio siciliano. Le basi da cui partire: pazienza e umiltà che nessuno ha
Cosa manca davvero al calcio dilettantistico?
Da qualche anno ormai si “attaccano” sempre gli organi competenti perché dovrebbero attuare una riforma del calcio dilettantistico.
Le formule legate ai campionati di calcio dall’Eccellenza in giù fino alla terza categoria, nelle province dove ancora esiste, sino al regolamento dei cosiddetti “under”, saranno sicuramente da rivedere per molti aspetti. Chiaro che anche il mondo dei settori giovanili ha le sue lacune.
Ciò che però ad oggi manca tra dirigenti, addetti ai lavori, tecnici e calciatori sono le basi che possono servire anche nella vita quotidiana: la pazienza e l’umiltà.
E’ evidente ormai che di pazienza nessuno ne ha più nel calcio. Bastano pochissimi risultati negativi (anche uno striminzito 0-0, ndr) per rivoluzionare tutto, mandando a casa tecnici e giocatori (così come spesso abbiamo ribadito nelle puntati di Al Bar de LoSportWeb).
Oggi la corsa alla vittoria non passa più né da una sana programmazione né dal lavoro sul quale con dedizione si costruiscono i risultati. E proprio per questo che ci vuole tempo. Anche chi riesce costruire una squadra formidabile, la classica “ammazza campionato” ha bisogno di un rodaggio che nessuno più accetta. Non accettano i giornali, non accettano i dirigenti e nemmeno i tifosi.
Qui si nota anche l’assenza dell’umiltà. Noi che per certi aspetti, abbiamo reso il calcio siciliano quello che è (porta sponsor ecc. ecc.) ci sentiamo in dovere di parlare di tutto, spiegare tutto, giudicare il lavoro altrui nonostante in cuor nostro, sappiamo di non aver mai “traghettato” né tanto meno esserci confrontati con realtà di altre regioni. Ovviamente bisognerebbe ricordare pure che se vogliamo che le cose migliorassero, oltre alla straordinaria passione che spinge tutto, ci vorrebbe anche un minimo di competenza. Sia chiaro, se tu sei parte integrante di una società e cerchi di aiutare la causa, ci può stare. Non condivido chi si compra ruoli, senza mettere in conto che se poi non garantisce ciò che ha promesso affonda tutta la nave e il club rischia anche di fallire (ciò accade sempre più spesso già tra novembre e dicembre). Ma ciò accade quando non vi sono programmazione e competenze.
Stesso discorso vale certamente per i giovani del nostro calcio. Strutture sportive a parte in cui la classe politica siciliana nella maggior parte dei casi dovrebbe essere bocciata senza diritto di replica. Perché è impossibile fare sport, qualsiasi sport senza strutture adeguate.
Ritengo inconcepibile che i giovani possano chiedere soldi alle proprie società, i genitori trasformarsi un ultrà dei propri pargoli e le società facciano un lavoro prettamente legato al business dei kit e dei provini in altri club senza un minino di cultura ed educazione sportiva.
Potremmo parlare anche degli allenatori senza competenze che insultano questi bambini ad ogni allenamento e durante le partite in cui non esiste alcuna educazione. Perché si può mantenere un profilo “motivazionale” anche senza offendere chi dovrebbe andare in campo per il puro scopo di divertirsi.
Insomma, alla fine a pagare tutto ciò, sono solo i ragazzini che sognano ancora correndo dietro ad un pallone.
Nelle prime squadre in tanti parlano di "linea green” ed invece poi chi scommette realmente sui giovani? Quanti sono i ragazzi che emergono al di là della regola degli under obbligatori?
Nessuno. Perché torniamo allo stesso discorso iniziale. Se non arrivano subito i buoni risultati tutti a casa. Il discorso legato al calcio giovanile purtroppo colpisce per intero il calcio italiano, indietro anni indietro rispetto agli altri.