Facciamo il punto sulla Serie D con Vincenzo Anicito, fondatore di Gazzetta Rossazzurra e GR2.0 ed autore del libro “Un sogno chiamato Serie C” in cui racconta la storia del Paternò Calcio in tante sfaccettature, grande appassionato di calcio dilettantistico e sport a 360° oltre ad essere più di un amico di questa redazione. 

Vincenzo Anicito come giudichi questo campionato di Serie D? 
“Caro Rosario, innanzitutto ti ringrazio per avermi contattato ed avermi dato la possibilità di esprimere il mio concetto. Posso dirti che questo campionato di serie D, è uno dei più avvincenti degli ultimi anni, con squadre importanti e budget pesanti, nonché piazze prestigiose, che rappresentano capoluoghi o città di spessore. Purtroppo però, dobbiamo anche fare i conti con un netto divario tra le squadre di vertice e il resto. In tal senso vorrei ribadire, che secondo il mio personale punto di vista, si è sbagliato ad eliminare la serie C2, perchè questa era un'ottima fascia mediana tra il professionismo della C1 e il dilettantismo della D. La serie D di oggi ha poco di dilettante, e molto di professionismo, ma a beneficiarne sono in pochi. La creazione invece di una D regionale o al massimo con le calabresi e di una C2, aiuterebbe tutto. Questo mio concetto, e scusa se mi dilungo, purtroppo spesse volte, trova fondamento anche nelle tante spese che una squadra di D del sud spende in più rispetto a quelle del Nord, perché a differenza dei gironi del Nord, le loro trasferte più lontane, sono molto più vicine. Siccome ai vertici c'è sempre gente del Centro-Nord e non insulari come noi, a queste piccole problematiche, nessuno bada e nel frattempo le spese lievitano”.

Anicito: “Una C2 aiuterebbe tutti. In D costi da professionisti”.

Chi ti ha sorpreso fin qui e chi ti ha deluso?
“Se devo dire la verità sono rimasto un pò deluso dal Siracusa visto a Paternò, una squadra (che forse in quella specifica partita, ndr) che non riesce a spiccare il volo, nonostante le risorse di cui dispone. Sì, è vero è primo in classifica, ma le inseguitrici sono alle calcagna e più la Reggina, che il Sambiase o la Scafatese scalpitano dietro. il Siracusa se vuole vincere questo campionato, deve assolutamente ingranare la quarta e dimostrare una volta per tutte che vuole andare in C. Tra le sorprese invece, tolto il Paternò, perchè sono di parte, devo dire lo stesso Sambiase, formazione che richiama molto, il Lamezia di qualche anno fa”.

Anicito: “Grande Paternò. Sforzi di Mazzamuto, scelta d'amore coraggiosa”. 

Cosa pensi del campionato del Paternò?
“Direi ottimo, ma non bisogna cullarsi, perché sì è vero sta andando bene, ma l'obiettivo salvezza è ancora lontano. Purtroppo Paternò ha le proprie potenzialità limitate, dal giocare in uno stadio fatiscente, che ne limita anche i sogni. Ringrazio sempre il presidente Ivan Mazzamuto per gli sforzi che compie e per l'approccio che ha dato a questa società, anche perché credo sempre di più, che con questo stadio, nessuno sia disposto ad investire a Paternò e quindi, la sua è una scelta d'amore coraggiosa da elogiare sempre. Per quanto riguarda la squadra, che dire? Chapeau a mister Catalano e ai mister Truglio e Condorelli e a tutti i ragazzi, che nel bene e nel male hanno fatto gruppo e seppur hanno giocato con un livello tecnico limitato, hanno sempre espresso tanta grinta, determinazione e tanta organizzazione”.

 

Un sogno chiamato Serie C

A proposito: "Un sogno chiamato Serie C", se ne continua a parlare.. 
“Di questo ne sono felice, perchè il libro non è solo la storia dell'amore della famiglia Anicito e di Luca Befumo per il Paternò, ma di tutto coloro che seguono la squadra, che hanno omaggiato, anche un solo attimo della loro vita questi colori. Io ho cercato di mettere più informazioni possibili in questo volume, cercando di soddisfare le esigenze anche degli appassionati più accaniti, inserendo statistiche, tabellini ed aneddoti. Ma i complimenti più importanti, sono sicuramente quelli che ho ricevuto dalle tante persone, a cui ho inviato il libro in giro per l'Italia e che l'hanno acquistato su Ebay. Tra questi, c'era il più grande dei collezionisti di libri sportivi in Italia, il quale mi ha scritto, che è il più bello o dei più belli libri sportivi, che abbia mai letto!”. 

Gazzetta Rossazzurra con GR si dedica anche al Catania. Cosa pensi della situazione Catania? Cominciano i malumori tra i tifosi.
“Ti ringrazio per aver ricordato GR, il nostro magazine, che puntualmente accompagna i tifosi del Catania nelle partite casalinghe. Qui parliamo di un prodotto che ha ricevuto sin da subito le simpatie di tutti i magnifici tifosi catanesi che chiedono con grande ardore di avere una copia della rivista. Riguardo al Catania, ho una mia personale teoria. Secondo me, Pelligra ha commesso un errore iniziale, ed è quello di non aver fatto piazza pulita di quelle che erano state le gestioni precedenti, accogliendo al suo interno tanti ex. Un nuovo progetto, deve essere nuovo, e non deve prevedere soggetti riciclati. Il Catania di oggi, ha sì Pelligra e Grella, ma poi ha tanti galli in un pollaio che è diventato caotico e confusionario. Una società che è un hotel con decine e decine di giocatori che vanno e vengono e in tutto questo caos, l'unica certezza è Ross Pelligra. Imprenditore genuino, che sta investendo tanto nel Catania, ma che purtroppo non è ben consigliato ed oggi vede i suoi desideri tramutarsi in rabbia, per un obiettivo che ancora una volta sta per sfuggirgli di mano”.

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