“Non solo toga e politica. Enzo Trantino mancherà anche al mondo dello sport”
Un versione dell'avvocato Enzo Trantino da sempre legato alla politica e allo sport vissuti passione
di Antonella V. Guglielmino
Giurista, protagonista della politica, uomo di pensiero. Ma anche grande appassionato di sport, seguito sia a livello professionale – fu avvocato del Catania di Angelo Massimino e dell'Acireale Calcio – che da tifoso. Sono passati giorni dalla perdita di Enzo Trantino, punto di riferimento della città di Catania per la sua visione della vita e del mondo.
Il racconto di Valerio Musumeci di una visione diversa di Trantino principe del foro
A raccontare un aspetto meno conosciuto di questo grande personaggio è il collega Valerio Musumeci, che con il libro "Negli occhi di Enzo. Conversazioni sul Novecento e oltre con l'avvocato Enzo Trantino", Bonfirraro editore, ha ripercorso un secolo di storia “negli occhi” del Principe del Foro.
Davvero Enzo Trantino era un appassionato di sport?
“Certo che sì. Era un acceso milanista, amico personale di Gianni Rivera, che era stato suo vice nella Giunta delle elezioni alla Camera dei Deputati. Nel libro racconta un episodio gustoso. Una volta, invitato a guardare Milan-Real Madrid a San Siro, fu scambiato per il presidente della squadra spagnola, con tanto di simpatiche canzonature da parte dei tifosi a ogni goal dei rossoneri, che vinsero tre a zero. Una situazione davvero comica, infatti a distanza di tanti anni la raccontava sorridendo”.
Musumeci: “Da sempre un grande appassionato di sport. Una volta mi raccontò che…”
E il Catania?
“Negli anni Ottanta fu uno degli avvocati del Catania di Angelo Massimino, insieme ad Andrea Scuderi che si occupava di diritto amministrativo ed Enzo Ingrassia che curava il civile. Con il carattere fumantino di Massimino avevano un bel daffare. Quello che lo inorgogliva di più, però, era la promozione in serie B dell'Acireale Calcio, nella stagione 1992/93, frutto di una sua battaglia legale. Ad Acireale era molto legato, e lì fece quella che credo sia stata la sua ultima uscita pubblica fuori dalle aule dei tribunali, proprio per presentare il nostro libro. In quell'occasione fu chiesta per lui la cittadinanza onoraria di Acireale. La bocciatura della proposta non merita commento”.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro e a scegliere Enzo Trantino come protagonista?
“È stata una proposta dell'editore Bonfirraro, che nel 2021 mi chiese di realizzare una lunga conversazione con l'avvocato per ripercorrere la sua storia personale e professionale. Ma Trantino era un genio innovatore, e con il suo consiglio il libro si è trasformato in qualcosa di diverso, una passeggiata attraverso i decenni con uno sguardo non solo politico e giuridico, ma anche storico, sociale e culturale. Un genere nuovo, a metà strada tra il saggio, il romanzo e la biografia, come amava dire lui. E come hanno notato anche molti commentatori”.
In che modo hai cercato di rendere accessibile al lettore una storia così complessa e ricca di sfumature, come quella del Novecento italiano?
“Molto è dipeso dalla capacità innovatrice di Trantino. È stata sua, per esempio, l'idea di inserire nel libro le testimonianze inedite di dieci personalità – Salvo Andò, Pietrangelo Buttafuoco, Giuliana De Medici, Pietro Isgrò, Enzo Mellia, Antonello Piraneo, Rosario Pezzino, Ruggero Razza, Alessandro Sacchi e Luciano Violante – che ci hanno aiutato a raccontare un secolo di storia. C'è stata poi una ricerca bibliografica approfondita, per inquadrare al meglio passaggi complessi come per esempio il Dopoguerra, gli Anni di piombo, la stagione delle stragi di mafia”.
Come hai vissuto personalmente l'esperienza di questo progetto e cosa ha significato per te confrontarti con la figura di Enzo Trantino?
“L'ho vissuta da subito per ciò che era: un immenso privilegio, sproporzionato rispetto ai miei meriti di giornalista. Ma vorrei che i nostri lettori ricordassero che il tratto distintivo dei grandi uomini – prima ancora del genio, della cultura, delle abilità professionali – è la generosità. Ed Enzo Trantino era uomo di immensa generosità, disposto ad affidare la propria storia a un piccolo cronista. Nel tempo, lo smarrimento di fronte a questa responsabilità ha fatto posto a un grande affetto, che è durato fino all'ultimo. E durerà ancora, in modo diverso”.
Un versione dell'avvocato Enzo Trantino interessante da sempre legato alla politica e allo sport vissuti con professionalità e con immensa passione