E’ stato presentato mercoledì 16 novembre all’Oratorio San Mauro di Aci Castello il libro del giornalista Beppe Castro “Un dribbling alla morte” edito da Caosfera Edizioni. Lo scrittore castellese descrive la sua vita adolescenziale paragonandola a una partita di calcio dove ha dovuto combattere tenacemente per liberarsi dei vari ostacoli che hanno costellato il suo difficile cammino da bambino. Si trovò davanti ad un bivio: lasciarsi sopraffare passivamente dal dolore o reagire. Beppe Castro decise di reagire e scelse solo ed esclusivamente le emozioni come arma, in questa battaglia contro la depressione che lo spingeva verso una strada buia e senza un domani. Quelle emozioni che iniziavano subito dopo il fischio d’inizio dell’arbitro ad ogni incontro calcistico, che esplodevano quando la squadra del cuore vinceva. Quelle stesse emozioni che, in un secondo momento, impressero una direzione precisa alla futura vita del protagonista il quale, quasi in segno di riconoscenza verso quei giornalisti sportivi della tv e della carta stampata che erano occhi  e orecchie di quel calcio che lo aveva strappato dalla morsa della depressione, volle seguire le loro orme, divenendo egli stesso, una volta divenuto grande, un giornalista sportivo. Il destino volle, ancora, che Beppe Castro, con alcuni dei protagonisti di quel calcio giocato e raccontato che lo hanno reso l’uomo che è oggi, divenisse successivamente amico. Di quel calcio degli anni Settanta e Ottanta, espressione poetica di epoche ormai lontane, che ha segnato la vita di Beppe Castro, nei momenti più bui e in quelli più felici, nelle sue sconfitte e nella sua rinascita, questo libro è un tributo. Con la prefazione di Ivano Bordon, ex portiere dell’Inter e della Nazionale campione del mondo nel 1982, che sottolinea: «Grazie alla mia Inter e alle emozioni del calcio anni Settanta e Ottanta, il protagonista del libro ce l’ha fatta a superare la depressione, lasciandosi alle spalle le difficoltà della vita. Questa storia mi ha emozionato ed è un libro molto bello che va letto».


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