Nella foto: Vincenzo Anicito
Nella foto: Vincenzo Anicito

Oggi parliamo del Girone I del campionato di Serie D, quella famosa “quarta serie” che ha storicamente ha regalato passione e fascino agli sportivi siciliani e non. Quest’anno più che mai tante sono le compagini siciliane che lottano ogni domenica per i propri obiettivi contro le insidiose formazioni campane e calabresi. Ne parliamo con Vincenzo Anicito giornalista della Gazzetta Rossazzurra, (www.gazzettarossazzurra.it) che seguendo il Paternò sia in casa che fuori, oltre ad essere un vero esperto di calcio, si è fatto un’idea di questo torneo anche se il suo cuore, da paternese, è prettamente rossazzurro.  
Che idea si è fatto di questa parte del campionato di Serie D? 
“Girone bello ed equilibrato sia nella parte della classifica, che nelle zone basse. Purtroppo ancora una volta, abbiamo avuto a che fare con situazioni che interferiscono con il corretto svolgimento del torneo. Mi riferisco all'esclusione dell'Fc Messina, che ha creato un vuoto in una classifica, che fino a quel momento, aveva comunque identificato nella la squadra messinese la possibile candidata alla salvezza. L'esclusione e la cancellazione dei risultati, ha inevitabilmente penalizzato chi avesse vinto e magari effettuato delle spese per raggiungere Messina. Possibile che nel 2022 la Lega non faccia un monitoraggio completo di tutte le società per evitare queste debacle a campionato in corso? Altra problematica che vorrei sottolineare riguarda la facilità con cui certe squadre annullano i match per causa legate al Covid. Una situazione dal quale possono emergere sospetti tra mercato aperto e altro che permettono ad alcune squadre di staccare la spina tra le difficoltà e riprendere con la rosa totalmente diversa. A chi serve un mercato sempre, o quasi, aperto? Sicuramente a chi non ha programmato bene. Così si favorisce chi lavora male”.
Nel girone I secondo lei qual è la sorpresa del girone?
“Sono di parte, ma anche se non lo fossi direi Paternò a 360°. La squadra del tecnico Torrisi e del presidente Mazzamuto stupisce sotto tanti aspetti. Non parlo solo del profilo tecnico con una formazione etichettata come "scarsa" con troppa facilità da sedicenti addetti ai lavori o da fantomatici siti in cui ci sono valutazioni di mercato poco veritieri. Apro una parentesi: il mercato e le sue valutazioni vengono fatte dai procuratori che hanno tutto l'interesse nel far lievitare i costi di uno specifico giocatore. Il Paternò oggi rappresenta un modello, incarna il vero spirito del calcio, quello vero, fatto di pochi soldi ma di tanta abilità, sia nello scegliere i giocatori che nell'allenarli e nel motivarli. Paternò, un modello sotto il profilo, tecnico, tattico e dirigenziale”.
Come giudica in special modo le siciliane?
“Tra alti e bassi. Le radici di questo andamento è frutto di un campionato di Eccellenza che negli ultimi anni è scaduto di qualità. Le tante defezioni nel massimo campionato regionale, tra ripescaggi, squadre poco attrezzate e cambiamenti vari, hanno creato vincitori, rivelatisi poi poco competitivi per la serie D. La soluzione a questo problema esiste, ma non piace ai vertici regionali. Sarebbe quella di creare un campionato unico di Eccellenza con due promozioni dirette e relativi playoff. Tornando alla sua domanda, il Giarre sta andando male nonostante avesse alle spalle una buona società. Stanno pagando alcuni errori di programmazione ma sono sicuro che alla fine la squadra di salverà. Il Biancavilla secondo me, è una squadra a cui la serie D sta davvero larga. Purtroppo l'assenza di pubblico (e qui il Covid non c'entra ndr), è un limite importante per una squadra che annaspa come quella biancavillese. Oggi, purtroppo sono convinto che il Biancavilla dovrà cambiare registro per potersi salvare. Il Troina è invece la squadra che tra quelle stanno giù, mi ha piacevolmente impressionato e che nonostante la penalizzazione, riuscirà a salvarsi. La Sancataldese ha invece in Campanella l'uomo giusto per uscire dalle sabbie mobili e raggiungere una comoda salvezza, mentre il Trapani ha perso troppo terreno e difficilmente farà i playoff. Il Licata sta invece facendo benissimo e si salverà tra Febbraio e Marzo. Il S. Agata si salverà presto e getterà le basi per dare continuità anche nella prossima stagione, mentre l'Acireale per quello che ho visto, sta già facendo più del dovuto e credo che non abbia le potenzialità per poter duellare con le altre per il salto di categoria”.
Chi vede come favorita per la vittoria finale? 
“Le favorite restano sempre le stesse Lamezia, Cavese e Gelbison. Dopo averle viste avrei puntato sul Lamezia, ma la squadra calabrese ha un limite importante, che è relativo all'allenatore. Nulla da togliere a Campilongo, ma la sensazione è quella. La Gelbison è forte e completa, ma secondo il mio modesto parere, pagherà la mancanza di storia calcistica. Ad un tratto in serie D, quando si lotta punto a punto, vengono fuori le compagini più blasonate ed il valore delle loro squadre. In questo caso alla Gelbison manca qualcosa. Infine la Cavese che ha invece questo ultimo valore di cui abbiamo parlato, avrebbe dovuto lasciare Ferrazzoli in panchina, anche se Troise a non dispiace. Avrà la meglio chi vincerà gli scontri diretti”.
Fin qui il Paternò e il suo tecnico hanno fatto parlare di se. Secondo lei dove può arrivare questa squadra?
“Il Paternò come ho scritto prima è un modello, sicuramente da perfezionare e completare, ma sempre da prendere come esempio. Torrisi è la piacevole novità di questa squadra, perché grazie al suo staff e alla sua metodologia. Sta raccogliendo dei risultati eccezionali. Insomma, parliamoci chiaro, se Torrisi fosse al Lamezia o alla Cavese, il campionato per queste sarebbe già in dirittura d'arrivo! Con presunzione, se il Paternò avesse vinto a San Cataldo, avrei detto che i rossazzurri se la sarebbero giocati fino alla fine. Però la sconfitta del Mazzola, seppur avvenuta con tanti rimpianti e la sconfitta interna contro il Rende, hanno fatto capire che il Paternò farà un ottimo campionato, magari conquistando una posizione play off, ma gettando le basi per la prossima stagione, con Torrisi in panchina, ma cercando nuovi introiti economici e coinvolgendo nuovi sponsor. Una cosa è certa: dovrà rimanere Ivan Mazzamuto come presidente, perché servirà ancora la sua filosofia manageriale”.


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